L’articolazione della spalla 2: tendinopatie della cuffia dei rotatori

La cuffia dei rotatori è un complesso di quattro muscoli che concorre al movimento dell’articolazione della spalla nei vari piani dello spazio, e che tiene stabile l’articolazione fra la scapola e l’omero. La tendinite della cuffia dei rotatori è l’infiammazione di uno (o più) tendini dei muscoli che la costituiscono, ovvero del sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e/o sottoscapolare.

Un’infiammazione di questi tendini è una condizione molto comune che viene caratterizzata generalmente da dolore, limitazione del movimento e debolezza muscolare. Il dolore si localizza antero-lateralmente e si può presentare sia durante le attività che a riposo, specie nelle ore notturne.
La tendinite può essere causata da traumi, dall’eccessiva ripetizione di movimenti che stressano l’articolazione fra scapola e omero, dalla naturale degenerazione delle strutture tendinee dovuta all’età o dalla postura e movimenti impropri per l’articolazione; spesso la sua insorgenza deriva da una combinazione di più d’uno di questi fattori.

 

Risonanza magnetica

L’infiammazione della cuffia dei rotatori si diagnostica solitamente attraverso l’esame clinico, in quanto il dolore nel compiere certi movimenti è di norma sufficiente a confermare la condizione. I test contro resistenza dei muscoli affetti sono di fondamentale importanza per poter formulare una corretta diagnosi (Jobe, Lift Off, ecc). Indagini strumentali, come la risonanza magnetica o l’ecografia della spalla, servono a escludere che il dolore sia dovuto ad altre condizioni, come lacerazioni o fratture. La radiografia può evidenziare eventuali imperfezioni ossee che sono talvolta la causa stessa dell’infiammazione, in quanto provocano la lenta consunzione del tendine, o eventuali calcificazioni del tendine dovute alla degenerazione.

Il trattamento della tendinopatia della cuffia dei rotatori è conservativo (riabilitativo), riservando quello chirurgico a quei casi resistenti al trattamento incruento. Il trattamento conservativo consiste nel riposo atletico per un periodo sufficiente, durante il quale il paziente viene sottoposto a terapia medica e fisioterapia; in questa fase può continuare a svolgere attività fisica mirata a mantenere allenato il sistema cardiocircolatorio e respiratorio, evitando tutti i movimenti che creano dolore. Di fondamentale importanza è la kinesiterapia passiva e quella attiva, che attraverso esercizi specifici con elastici mira a riequilibrare la muscolatura della spalla. In concomitanza si esegue della ginnastica propriocettiva e di allungamento per evitare la rigidità da non uso ed elasticizzare le strutture capsulo-legamentose.

Nel prossimo articolo vedremo l’ultima problematica legata all’articolazione della spalla.

Dott. Carolina Squeglia – Fitness Lab

Fitness Lab – www.fitlab.it